Giovanna Mazzocchi Bordone premia Takeshi Uchiyamanda |
Siate sinceri. Alzi la mano chi fino a qualche giorno fa
conosceva davvero il nome di Takeshi Uchiyamada. Non vedo molte mani alzate. Eppure il
gruppo Toyota ed il pubblico di tutto il mondo sono fortemente debitori nei
confronti di questo ingegnere giapponese da nome quasi impronunciabile che oggi
è con pieno merito presidente del consiglio di amministrazione del gruppo
Toyota. Se infatti l’automobile ibrida è oggi una realtà con grande futuro
davanti a sé lo dobbiamo a Takeshi Uchiyamada che negli Anni ’90 permise di
costruire e di commercializzare la prima generazione di Toyota Prius, facendo
così conoscere ed apprezzare l’automobile ibrida nel mondo.
Nato nel 1946 vicino a Toyota City, Uchiyamada si laureò
in Fisica nel Marzo 1969 all’Università di Nagoya e nell’Aprile dello stesso
anno iniziò a lavorare in Toyota. Dopo vari incarichi, nel 1993 venne messo a
capo del progetto G21, sigla che per
Global 21°
Century con l’obiettivo di sviluppare un’automobile adatta al XXI
Secolo. Con il suo team di lavoro iniziò così a sviluppare un’automobile che si
proponeva come la risposta alle questioni ambientali che l’industria
automobilistica avrebbe affrontato nel XXI Secolo e propose il prototipo di una
vettura 5 posti dai costi e dai consumi ridotti in grado allo stesso tempo di risolvere
il problema dello sfruttamento delle risorse naturali. Da qui l’idea di
adottare un sistema
ibrido, per
raddoppiare l’efficienza dei consumi di una vettura tradizionale. Dopo un
attenta valutazione che coinvolse 80 sistemi diversi, venne poi scelto quello che
oggi conosciamo come configurazione serie-parallelo. Il primo prototipo venne
realizzato nel 1995 e due anni entrò in produzione per essere venduto in
Giappone. Era la prima generazione di Prius che nel 1999 arrivò anche in
Europa.
Nei giorni scorsi Takeshi Uchiyamada ha ricevuto in
occasione di Quattroruote Day 2014 il premio Gianni Mazzocchi, come riconoscimento
per il suo impegno nello studio e nella diffusione della tecnologia ibrida, da
Giovanna Mazzocchi Bordone, presidente del gruppo Editoriale Domus e da Carlo
Cavicchi, direttore del mensile Quattroruote. II premio Gianni Mazzocchi va ad un ingegnere che ha saputo
sviluppare, sfidando le iniziali perplessità e risolvendo problemi tecnici che
sembravano insormontabili, una soluzione che ha cambiato per sempre il mondo
del trasporto e che, unendo il risparmio con la compatibilità ambientale, pone
le basi per un futuro migliore.
Il premio
Gianni Mazzocchi è stato assegnato nel 2013 a Giorgetto Giugiaro, quale
eccellenza italiana nel campo dell’industrial design, nel 2012 a John Barnard,
per le innovazioni tecniche sperimentate in Formula 1 e poi adottate nella
produzione di serie, e nel 2011 a Ralph Nader, per il suo impegno nella difesa
del consumatore.