venerdì 31 gennaio 2014

“Quattroruote” premia il “padre” dell’automobile ibrida

Giovanna Mazzocchi Bordone premia Takeshi Uchiyamanda
Siate sinceri. Alzi la mano chi fino a qualche giorno fa conosceva davvero il nome di Takeshi Uchiyamada. Non vedo molte mani alzate. Eppure il gruppo Toyota ed il pubblico di tutto il mondo sono fortemente debitori nei confronti di questo ingegnere giapponese da nome quasi impronunciabile che oggi è con pieno merito presidente del consiglio di amministrazione del gruppo Toyota. Se infatti l’automobile ibrida è oggi una realtà con grande futuro davanti a sé lo dobbiamo a Takeshi Uchiyamada che negli Anni ’90 permise di costruire e di commercializzare la prima generazione di Toyota Prius, facendo così conoscere ed apprezzare l’automobile ibrida nel mondo.

Nato nel 1946 vicino a Toyota City, Uchiyamada si laureò in Fisica nel Marzo 1969 all’Università di Nagoya e nell’Aprile dello stesso anno iniziò a lavorare in Toyota. Dopo vari incarichi, nel 1993 venne messo a capo del  progetto G21, sigla che per Global 21° Century con l’obiettivo di sviluppare un’automobile adatta al XXI Secolo. Con il suo team di lavoro iniziò così a sviluppare un’automobile che si proponeva come la risposta alle questioni ambientali che l’industria automobilistica avrebbe affrontato nel XXI Secolo e propose il prototipo di una vettura 5 posti dai costi e dai consumi ridotti in grado allo stesso tempo di risolvere il problema dello sfruttamento delle risorse naturali. Da qui l’idea di adottare un sistema ibrido, per raddoppiare l’efficienza dei consumi di una vettura tradizionale. Dopo un attenta valutazione che coinvolse 80 sistemi diversi, venne poi scelto quello che oggi conosciamo come configurazione serie-parallelo. Il primo prototipo venne realizzato nel 1995 e due anni entrò in produzione per essere venduto in Giappone. Era la prima generazione di Prius che nel 1999 arrivò anche in Europa.
Nei giorni scorsi Takeshi Uchiyamada ha ricevuto in occasione di Quattroruote Day 2014 il premio Gianni Mazzocchi, come riconoscimento per il suo impegno nello studio e nella diffusione della tecnologia ibrida, da Giovanna Mazzocchi Bordone, presidente del gruppo Editoriale Domus e da Carlo Cavicchi, direttore del mensile Quattroruote. II premio Gianni Mazzocchi va ad un ingegnere che ha saputo sviluppare, sfidando le iniziali perplessità e risolvendo problemi tecnici che sembravano insormontabili, una soluzione che ha cambiato per sempre il mondo del trasporto e che, unendo il risparmio con la compatibilità ambientale, pone le basi per un futuro migliore.

Il premio Gianni Mazzocchi è stato assegnato nel 2013 a Giorgetto Giugiaro, quale eccellenza italiana nel campo dell’industrial design, nel 2012 a John Barnard, per le innovazioni tecniche sperimentate in Formula 1 e poi adottate nella produzione di serie, e nel 2011 a Ralph Nader, per il suo impegno nella difesa del consumatore. 
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