lunedì 9 giugno 2014

La congestione del traffico urbano penalizza l'auto. Servono soluzioni innovative.

Il barometro a livello mondiale del traffico nelle aree urbane ed extraurbane, messo a punto da Tom Tom e che ogni anno monitora i flussi automobilistici in oltre 200 aree di tutto il mondo, conferma nella sua ultima edizione che Mosca è la città più trafficata del vecchio continente, seguita da Istambul con 12 punti percentuali di distacco.Tra le grandi città europee Milano si comporta meglio di Parigi che si colloca all’ottavo posto, di Londra al nono, e di Vienna al sedicesimo. Chiudono questa classifica, quindi con le migliori condizioni di viabilità, Goteborg, Berna, Saragoza, Murcia e Malmo. Nello specifico l’analisi evidenzia che l’andamento del traffico nelle ore di punta raggiunge picchi di aumento dei tempi di percorrenza, rispetto alle ore più calme, del 77% a Roma e del 62% a Milano. Questi pochi dati di sintesi della ricerca, regolarmente confermati di anno in anno testimoniano una criticità cronica. Come reagire? Quali azioni intraprendere?
Proprio questi dati mi hanno portato a rileggere un articolo dell’ing. Roberto Vacca, futurologo di fama internazionale, scritto l’8/4/ 2011 proprio su questo tema. Interessante e per certi aspetti provocatorio, ve lo propongo qui di seguito come spunto di riflessione.
Nelle città c’è ormai più di un’ auto ogni due persone. Perché il traffico sia fluido, almeno un quarto dell’area urbana dovrebbe essere riservata alle strade. Invece, la maggior parte dei veicoli, parcheggiata a bordo strada, riduce la superficie disponibile al traffico: la densità di auto è alta e la velocità è bassissima. Soluzione: non usare l’auto personale un’ora al giorno, ma condividi per il tempo che serve, un’auto che trovi all’angolo di casa. Poi la lasci dove vuoi - pronta per altro utente. Risparmi tempo e soldi.
Va sostituito il 90% delle auto private con una flotta in affitto pari al 10% dell’attuale parco urbano. Le auto condivise, senza autista, sono accessibili e pagate con carta di credito. I tuoi dati vengono trasmessi via radio alla centrale e alla banca. La rete offre 700 auto in affitto per km2. Di giorno la metà è in uso. L’altra metà è in attesa di utenti, che le raggiungono con un breve percorso a piedi. Dove trovare auto disponibili lo vedi in tempo reale su cartelli stradali con mappa e sui telefoni cellulari. Dopo l’uso, l’utente lasci l’auto e la parcheggi in sosta consentita. Non devi andare a prendere l’auto in centri di raccolta  né riportarcela. Più questi sono capienti, più sono lontani. L’estrazione della carta di credito a fine servizio interrompe gli addebiti e segnala al centro il luogo ove è l’auto, il livello del carburante e l’eventuale diagnosi di guasti. Così il personale interviene per rifornimenti, riparazioni, rientro in garage. I serbatoi non si riempiono ai distributori, ma da autocisterne mobili (il processo è  più facile e sicuro degli approvvigionamenti in volo).
Oggi la velocità media in città è 16 km/h (e anche meno) perchè  la superficie stradale è occupata per 2/3   da auto ferme. Riducendo al 10% il numero delle auto, sparisce la congestione e si viaggia in città a 50 km/h. Maggiore velocità, migliore manutenzione e diminuzione del numero di auto migliorano la qualità dell’aria. Assicurazione, tassa circolazione, riparazioni, sono comprese nell’addebito su carta di credito che  assicura anche identificazione e responsabilità civile. Gli utenti attestano via radio le condizioni dell’auto quando la prendono e quando la lasciano".

Vediamo come funzionerebbe il sistema a Roma, con  un’area di 314 km2, una superficie stradale di 56 km2  (18% del totale) e un parco auto di 2 milioni e mezzo. In media ogni auto percorre 31 km al giorno. La mobilità totale è  2,5 milioni di auto per 31 km/giorno = 77 milioni di auto.km/giorno. La tabella analizza la situazione attuale (colonna di destra) confrontata con quella ottenuta eliminando 2 milioni di auto private e sostituendole con 200.000 auto condivise. Nelle ore diurne la metà di queste è in moto e le altre 100.000 sono parcheggiate a bordo strada in attesa di utenti. Così si triplica la velocità media, si risparmia tempo, si eliminano l’immobilizzo di capitale, che si deprezza gradualmente, le noie burocratiche e le ricerche di parcheggioQuesto sistema darà grossi vantaggi, se adottato su grande scala: introdotto con poche migliaia di auto in comune, non darebbe gran giovamento. Diminuire drasticamente il numero di auto parrà un disastro all’industria automobilistica, ma i parchi auto si saturano ovunque. Dovremo reinventare obiettivi, risorse e mode. I mille chili della nostra auto non ci  rendono mobili. Per viaggiare veloci a basso costo non servono 35 milioni di auto private, ma tre milioni di auto condivise.
Ciascuna percorrerà 150.000 km/anno - e dovranno esser sostituite più spesso. I costruttori introdurranno innovazioni: alcune auto condivise trasporteranno  un motorino con cui l’autista che le consegna a domicilio rientra in garage o recupera il veicolo alla fine del servizio. Abbiamo molto da reinventare.”

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