mercoledì 1 giugno 2016

Pininfarina: la matita resta italiana, il controllo passa agli indiani

Pininfarina Cisitalia 202
Il passaggio del controllo della Pininfarina, dalla famiglia fondatrice all'indiana Mahindra, è stato da poco completato e sancito dall'entrata nel consiglio di Amministrazione di un rappresentante di Mahindra: mr. CP Gurnami, Amministratore Delegato di TechMahindra.
Il gruppo Indiano avrebbe contestualmente confermato l'impegno di investire 20 milioni entro l'anno, con un aumento di capitale. Un segnale della volontà degli indiani a puntare decisamente sullo sviluppo dell'azienda.
Il prossimo consiglio di amministrazione dovrebbe poi confermare come presidente Paolo Pininfarina e come Amministratore Delegato Silvio Angori. Una strategia, questa, che sembra voler capitalizzare sulle radici della creatività del gruppo, lasciando saldamente "la matita", in mani italiane. Una matita che ha scolpito lo stile dell'automotive mondiale a partire dal suo esordio con la Cisitalia 202, un'icona del design, in esposizione "da sempre"  al "Museum of Modern Art"  di New York.
“E’ un passaggio fondamentale per noi”, ha spiegato Paolo Pininfarina, “perché la società viene ad avere la solidità finanziaria e patrimoniale indispensabile per tornare ad investire, crescere, innovare ed essere competitiva sul mercato globale. Il tutto confermando il radicamento nel territorio in termini di governo societario, centro direzionale, competenze di stile e ingegneria, nonché marchio.”
Abbiamo già assistito all'acquisizione da parte di Tata, un'altra società indiana, di prestigiosi marchi dell'auto in grave crisi ed alla loro completa rivitalizzazione preservando e facendo leva sul tutto il loro patrimonio storico. Se questa sarà la strada che seguirà anche Mahindra, la storia ed i successi della Pininfarina sono destinati a proseguire nel tempo.
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